COLLABORAZIONE CON ACCADEMIA CARRARA

Gli studenti della Scuola Fantoni parteciperanno al restauro di cinque opere dell’Accademia Carrara.

L’iniziativa intende formare le nuove generazioni, che intendono orientarsi nella professione di restauratore, attraverso un percorso originale che li vedrà spettatori del recupero di 5 opere della Carrara. Sotto i loro occhi vedranno come professionisti del settore fanno «rinascere» i capolavori di grandi maestri. Si tratta di oli su tela della Fondazione Carrara che coprono un arco temporale dal XVI al XIX secolo: «Cristo e l’adultera» (copia da Tiziano) di Giovanni Busi detto Cariani; «Ritratto di gentiluomo» di Giovan Battista Moroni; «San Domneone» di Enea Salmeggia, Anton van Dyck, copia da «Compianto su Cristo morto», infine «Scorci montani delle valli bergamasche» di Costantino Rosa.

«Per garantire nel tempo la conservazione di un patrimonio d’arte di altissima qualità – dice Armando Santus, presidente della Fondazione Banca Popolare di Bergamo – è indispensabile il coinvolgimento dei giovani». Non si tratta di sostituire programmi di studi, ma di accompagnare i futuri restauratori nella formazione di una professione complessa, ma affascinante.

L’iniziativa, promossa da Fondazione Banca Popolare di Bergamo e sostenuta dalla stessa attraverso un finanziamento di circa 40mila euro, ha una durata prevista di tre anni – dal 2023 al 2025 –, e si concentra su un nucleo di opere che rivestono un significato particolare, per le loro caratteristiche e perché costituiscono casi di studio particolarmente rappresentativi.

Tutte le opere, selezionate dalla Fondazione Accademia Carrara, saranno oggetto di un intervento di restauro conservativo articolato in diverse fasi: verrà individuato un professionista che sarà invitato a redigere una relazione tecnica sulle opere – comprensiva di eventuali analisi non invasive che ne accertino tutti gli elementi costitutivi, dalla tecnica al supporto alla documentazione fotografica – e un progetto di restauro da sottoporre alla valutazione e approvazione da parte della Soprintendenza. Ad una ricerca di carattere storico e artistico – coordinata dal responsabile dell’Ufficio Conservatori dell’Accademia Carrara e condotta con l’obiettivo di inquadrare le opere nel contesto culturale di cui sono espressione – seguirà l’intervento conservativo vero e proprio eseguito da professionisti restauratori.

All’intero percorso prenderanno parte anche alcuni studenti della Scuola d’Arte Applicata “Andrea Fantoni” di Bergamo, con cui l’Accademia Carrara intrattiene da tempo un solido rapporto. Si tratta, per aspiranti operatori nel campo del restauro di opere d’arte, di un primo ma significativo approccio al mestiere del restauratore – sempre più caratterizzato da competenze scientifiche e dalla presenza di strumentazione tecnologica avanzata – utile dunque a rendere più consapevoli le scelte formative future degli studenti.

Antonio Parimbelli, Presidente Scuola d’Arte Andrea Fantoni: “Nostro obiettivo è da sempre favorire attraverso la formazione di alto livello la crescita culturale e professionale, in particolare nel settore artistico e dei Beni Culturali, così come promuovere il positivo inserimento della persona nel mondo del lavoro e nella società. In una Scuola d’Arte è importante capire che salvare il bello significa salvare l’opera dell’ingegno dell’uomo e dunque il progresso da esso compiuto. Questa iniziativa rinnova il nostro dialogo con il territorio con il quale siamo legati grazie alle relazioni anche con altre istituzioni quali ad esempio la Diocesi, le Parrocchie, la Soprintendenza. Grazie al sostegno della Fondazione Banca Popolare di Bergamo, questo progetto ci consente di rinnovare il rapporto tra la Scuola Fantoni e l’Accademia Carrara, l’istituzione più prestigiosa in campo artistico della città, con la quale nel contesto del Corso di Tecnico del Restauro, avevamo già collaborato. Siamo felici che questa nuova iniziativa possa coinvolgere per il primo anno i ragazzi del Liceo Artistico, sarà infatti per loro occasione irripetibile di stimolo e di formazione; altrettanto sarà momento qualificante per gli allievi del triennale Corso di Tecnico del Restauro. Operare su beni reali al fianco di professionisti è proprio una delle caratteristiche qualificanti di tale Corso di studi. Dal 1999, in oltre 20 anni, i nostri studenti si sono misurati a contatto con opere d’arte di istituzioni laiche e religiose del territorio al servizio del vasto patrimonio della nostra provincia”.

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